
"Avrei dovuto dividere il ricavato con Selvaggia". Alla fine, era tutta una questione di soldi: centomila euro, il prezzo dello scoop fotografico che per la prima volta al mondo avrebbe raccontato la vita privata di George Clooney e Elisabetta Canalis nella loro villa sul lago di Como. Quelle foto, scattate durante la festa di compleanno della Canalis nel 2010, sono al centro del processo a Selvaggia Lucarelli, giornalista del Fatto quotidiano, alla sua collega di Repubblica Guia Soncini e al blogger Luca Neri, accusati di avere hackerato le mail di personaggi del mondo dello spettacolo, politici e sportivi per succhiarne i segreti. Per la Soncini, la stessa procura ipotizza che il movente principale fosse l'ansia di scoop, ovvero carpire notizie. Per la Lucarelli, sembrava che i segreti fossero soprattutto un modo per regolare conti personali. Ma oggi arrivano in aula quattro testimoni, e raccontano come andò la faccenda delle foto sul lago. E la posizione della Lucarelli si complica.
Il personaggio chiave è un collega di Fabrizio Corona: Giuseppe Carrieri, agente fotografico specializzato in gossip. Fu lui a venire contattato dalla Lucarelli e da Gabriele Parpiglia, ex giornalista di Chi, che gli mostrarono gli scatti della festa, compreso Clooney che giocava a pallacanestro."Era un servizio incredibile", dice Carrieri. Che racconta di averlo proposto immediatamente a Chi, al prezzo di centoventimila euro. "Era chiaro che a Selvaggia sarebbe andata una parte. Io avrei trattenuto una percentuale tra il 40 e il 60 per cento".
Il problema, come ha poi raccontato in aula il direttore di ChiAlfonso Signorini, era che il servizio era illecito. "Erano foto bellissime, strepitose - ha detto Signorini - tanto che ottenni dalla Mondadori l'autorizzazione ad uscire in edicola con la rivista due giorni prima, il lunedì. Però poi chiamai la Canalis per chiederle un'intervista di accompagnamento alle fotografie e lei cadde dal pero. Come fai ad avere quelle foto?, mi chiese, sono fotografie private, le hanno solo tre o quattro persone. A quel punto feci bloccare subito tutta l'operazione".
A quel punto, scattarono anche le denunce: sia da parte della Canalis, che da un altro ospite della festa, Felice Rusconi. E l'indagine della squadra informatica della Procura della Repubblica è riuscita a tracciare come Neri, blogger ma anche hacker, fosse riuscito a bucare la privacy tecnologica di una lunga serie di vip. Nelle prossime udienze, le difese punteranno a dimostrare che le foto della festa a casa Clooney vennero invece fatte trapelare da una delle partecipanti, cui Rusconi le aveva girate con una password per aprirle.
Al centro del processo alla Lucarelli le foto scattate durante la festa di compleanno della Canalis nel 2010